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Dal manoscritto al libro a stampa - Opere rare e di pregio della Lucchesiana


Ingresso libero e gratuito ad  Agrigento alla Biblioteca Lucchesiana in via duomo, 94 Agrigento  dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 excursus sulla particolare ricchezza e varietà dei suoi fondi librari storici.

La mostra, in ordine cronologico di data, espone circa 50 opere, manoscritti, incunaboli, cinquecentine e seicentine, selezionati tra il materiale raro e di pregio posseduto, ripercorre la storia della più antica istituzione bibliotecaria di Girgenti ed illustra l'evoluzione della forma del libro, dal codice al volume a stampa.

Tra i manoscritti in mostra: Copie di diplomi della cancelleria normanna del XVII secolo in pergamena; il codice greco, "Commentarius i Hermogenis Rhetoris" del sec. XVI di Johannis Doxopatri; ed ancora una copia del Corano del sec. XVI.
Gli incunaboli del nucleo originario del Fondo storico della Bilbioteca Lucchesiana, contrassegnati dall'ex libris autografo, per l'accuratezza della scelta e per il pregio delle opere svelano gli interessi culturali del Vescovo e la sua ambizione di possedere un patrimonio librario importante.

Tra le molte edizioni rare e di pregio esposte, figura l'unica copia esistente dell'opera "La protesta dei Messinesi" attribuita a Manfredi Zizo. prima opera, stampata a Messina da Henricus Alding nel 1478; altre opere pregevoli: De divinis institutionibus" di Lattanzio stampata a Venezia da Vindelino da Spira nel 1472; la "Geographia" di Strabone, per i tipi di Giovanni Rosso pubblicata nel 1494; le storie di Erodoto, in latino, tradotte da Lorenzo Valla, noto umanista, filosofo e scrittore, opera edita a Venezia da Giovanni e Gregorio de' Gregori nel 1494; la "Storia Vera" di Luciano stampata a Venezia nel 1493; le "Satire" di Persio; il "De Civitate Dei" di S. Agostino del 1476; la "Metaphysica" di Avicenna stampata a Venezia nel 1495.

In mostra uno degli esemplari più antichi dell'"Historia Naturalis" di Plinio il Vecchio, stampato a Roma da Conrad Sweinheim e Arnold Pannartz nel 1470, adorno di una cornice miniata a colori, trentasei iniziali con fregi, che si estendono per il margine; inoltre la "Biblia" stampata in urbeVenetiarum da Johannis di Magni Herbort de Seligenstadt Alemani nel 1484; l'unico incunabolo stampato a Palermo, "Consuetudines urbis Panormi", del 1478, per i tipi di Andrea Vyel da Worms.
Figurano in mostra due edizioni della Divina Commedia: quella stampata a Venezia da Aldo Manunzio nel 1502, prima edizione dell'opera in piccolo formato e quella di Venezia 1507 stampata da Bartolomeo de' Zanni da Portese, ricca di belle e pregevoli xilografie.

Ed inoltre le "Historiae mundi libri XXXVII" edite a Basilea nel 1539; l'"Aristotele" di Avorro nell'edizione di Venezia del 1562; le "Orazioni volgarmente scritte da molti uomini illustri", del 1562; le "Croniche del mondo" di Padre Filippo da Bergamo nell'edizione del Calepino, Venezia, 1554.

Interessante altresì un'edizione del "Decamerone" di Giovanni Boccaccio, di proprietà del vescovo Andrea, stampata a Firenze, presso Giunti, nel 1573.

Per quello che riguarda la Sicilia, la mostra espone fra le edizioni del XVII secolo, la "Sicilia Sacra" di Rocco Pirro nell'edizione di Venezia del 1649; l'"Expedita Juris divini naturali seu ecclesiastici moralis expositio" di Tommaso Tamburino, edito a Palermo "apud Didacum Buam" nel 1661; una "Mesina escarmendata de el jugo de la tirania de francia", di Giuseppe Albion, barone di Calascibetta, stampata a Palermo nel 1675; l'"Historia cronologica delli signori Vicerè di Sicilia dall'anno 1409 al 1697" del 1697.

fonte sito ufficiale dei beni culturali



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